22 gennaio 2009
NIENTE PIÙ VACANZE IN ITALIA DI CICLOTURISTI STRANIERI

Vietato portare le bici al seguito sui treni Cisalpino, tra Italia e Svizzera.
Arrivano le prime proteste: "Andremo altrove!"
Il Presidente della FIAB: "Ci facciamo male da soli"
Dopo l'eliminazione dei treni tedeschi abilitati al trasporto bici al seguito, che da Monaco di Baviera assicuravano ai cicloturisti trasfrontalieri i collegamenti tra Germania e Italia (linee adriatica e tirrenica) a seguito dell'aumento delle tariffe richieste da RFI per l'utilizzo dei binari italiani, ora viene vietato il trasporto delle bici al seguito anche sui treni Cisalpino che collegano Italia e Svizzera.
Da dicembre 2008, infatti, non è più possibile portare la bici in treno intera sui treni Cisalpino che collegano la Svizzera all'Italia. Alcuni treni (Cisalpino per Livorno) sono stati totalmente soppressi. Sui pendolini Cisalpino che attraversano il Gottardo e il Sempione, per ragioni di spazio,non sono più ammesse biciclette al seguito, neppure con le sacca (unica soluzione prima possibile).
E' possibile trasportare la bici imballata come bagaglio a mano solo sui treni convenzionali Eurocity che transitano attraverso il Sempione da Ginevra a Milano o Venezia e viceversa. Ma serve la prenotazione obbligatoria. Ed arrivano le prime lettere di protesta da cicloturisti stranieri: "Andremo altrove!".
"Ci facciamo male da soli". "Mentre in tutta Europa - dichiara il Presidente della FIAB Antonio Dalla Venezia - il cicloturismo è in continua evoluzione, aumentano le politiche per lo sviluppo della mobilità in bicicletta e diventano sempre più oggetto di studio le ricadute economiche della realizzazione delle reti ciclabili di lunga percorrenza come EuroVelo (in Italia corrispondente al progetto Bicitalia), il Gruppo Ferrovie dello Stato, ma evidentemente anche i referenti del Governo in materia di Trasporti e Turismo, anzichè migliorare le condizioni già precarie di trasporto intermodale bici e treno, fanno di tutto per eliminare quel poco che c'è. Cosa rispondere alle prime lettere di cicloturisti stranieri che ci dicono che le vacanze del 2009 le faranno altrove?".
Ecco il testo del reclamo pervenuto alla FIAB.
"Buongiorno signori e signore siamo dei turisti dalla Svizzera che ogni anno visitano l'Italia sia al mare e sopratutto in bici.
L'Italia ci piace molto, e sopratutto c'è quasi sempre tempo bello, che fa venire voglia di andare in bici!
Per arrivare in Italia abbiamo scelto sempre il treno come mezzo di trasporto (persone e biciclette), per non dover ritornare al punto di partenza.
Purtroppo siamo stati informati, che da Dicembre 2008 sono stati eliminati i due fin'ora unici treni Eurocity, che hanno permesso il servizio del trasporto bici a seguito. Per noi cicloturisti questa decisione significa, che da adesso in poi cercheremo altre destinazioni per trascorrere le nostre vacanze.
Certo, si puo arrivare in ovunque posto in Italia con il treno, pero non è divertente cambiare sempre treno con tutto il bagaglio adosso. Magari chi non l'ha mai fatto, non si immagina, com'è stressante e pesante a cambiare treno.
E poi ci si mette di piu tempo ad arrivare!
Già prima del dicembre 08 la situazione con le ferrovie Italiane non erano sempre facili, sia per avere un biglietto con seguito bici, che anche solo a salire sui treni a Milano in direzione Svizzera. (C'è sempre un motivo per non dover lasciare entrare le bici, dipende dal capotreno!) Ma ora la situazione è insopportabile, e sopratutto per i turisti dall'estero, fate perdere ogni voglia, di venire a visitare il vostro paese.
Detto questo, vi preghiamo di intervenire che succedono certe cose, e che fate di tutto, che i turisti che portano anche del denaro in Italia, possono a trascorrere le loro vacanze senza quei problemi di trasporto e che possono godersi i "giorni piu belli dell'anno". Condipiu va detto, che l'Italia è un paese tra i piu cari da queste parti!! Fate attenzione, che non vi mancheranno tutti!
Spero che potete fare qualcosa per l'Italia e per il suo turismo, salutandovi e farvi gli auguri di un buon anno 2009.
Claudio Padovan"