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01 agosto 2006

Noi andiamo in vacanza all'estero perchè in Italia non ci sono piste ciclabili per fare turismo in bicicletta.

Noi andiamo in vacanza all'estero perchè in Italia non ci sono piste ciclabili per fare turismo in bicicletta.

Lettera al Ministro dei Beni Culturali Francesco Rutelli per invitalo ad una riflessione.

Ill.mo Sig. Ministro Rutelli,
il popolo di cicloescursionisti della Federazione Italiana Amici della Bicicletta - FIAB onlus, che conta oltre 10.000 iscritti, è costretto ad andare all'estero a fare le propie vacanze in bicicletta perchè in Italia non ci sono piste ciclabili sicure, segnalate e cartografate.

In Italia manca una rete ciclabile nazionale integrata con stazioni, porti e aeroporti, sui treni a lunga percorrenza è vietato trasportare le bici al seguito a meno che non siano smontate e messe in apposita "sacca-portabici", le strade sono pericolose e insicure tanto per adulti quanto per bambini, manca una segnaletica stradale adeguata per le "ciclovie", esiste una carenza tecnica diffusa nella progettazione di infrastrutturazioni ciclabili da parte degli Uffici tecnici degli enti locali, la legge nazionale n. 366/98 sulla mobilità ciclistica da cinque anni non viene più rifinanziata.

Risultato? Per poter fare turismo in bici con le nostre famiglie siamo costretti a dover andare in Austria, sulle piste ciclabili del Danubio, o di qualche altro paese europeo dove i ciclisti sono rispettati e benvoluti.

Anche tu, se sei appena tornato da una vacanza all'estero e hai una esperienza da raccontare o un particolare che hai notato e che vorresti fosse applicato anche in Italia manda una mail a
racconta@turistiprotagonisti.it

Fonte: www.turistiprotagonisti.it



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