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27 febbraio 2009

CON LE ECO ROTTAMAZIONI SI CONTINUA A SOSTENERE L'AUTO-DIPENDENZA E A IGNORARE LA MOBILITA' CICLISTICA

CON LE ECO ROTTAMAZIONI SI CONTINUA A SOSTENERE   L'AUTO-DIPENDENZA E A IGNORARE LA MOBILITA' CICLISTICA

"Quale sviluppo può avere la ciclabilità in Italia - chiede Antonio Dalla Venezia, Presidente della FIAB, se i recenti eco-incentivi del valore di oltre 2 miliardi di euro, stanziati per sostenere il settore dell'auto e per orientare le scelte dei consumatori verso prodotti a basso impatto ambientale secondo gli obiettivi di Kyoto, si legge nel decreto, hanno ignorato assolutamente le biciclette e i ciclisti?".


"Come si può immaginare - continua Dalla Venezia - che la bicicletta, vera alternativa negli spostamenti casa-scuola e casa-lavoro possa realmente entrare nella testa degli italiani e degli Amministratori locali che devono pianificare e progettare la città a misura di pedoni e ciclisti, se gli aiuti di Stato a sostegno dell'industria in crisi sostengono le vendite di auto e moto, ma non anche delle biciclette?
Se la rottamazione prevista nel decreto legge favorirà la vendita di 15 milioni di vetture, come potrà l'italiano medio decidere di usare ogni giorno la bicicletta per percorrere distanze fino ai 2 Km, pari al 40% degli spostamenti brevi effettuati in Italia secondo l'ISFORT, se l'intervento statale è finalizzato a considerare le autovetture non un mezzo di trasporto ma un bene di consumo?
A parte che i tragitti fino a due km possono essere percorsi pure a piedi, come ricorda l'Organizzazione Mondiale della Sanità secondo cui camminare e pedalare per almeno mezz'ora al giorno è la dose giornaliera minima per combattere le malattie della vita sedentaria, poco importa poi che auto e moto oggetto degli incentivi possano essere a GPL, ad idrogeno o elettriche".

"Ci farebbe piacere sapere - conclude il Presidente della FIAB - il punto di vista del Ministro dell'Ambiente, titolare del decreto sul mobility management: perchè oltre a sconti sugli acquisti delle biciclette che darebbero ossigeno anche all'industria del ciclo, non integrare il decreto, introducento anche indennità o bonus a favore di chi va in ufficio in bicicletta, come succede in molte realtà europee? Aumentare il numero di km percorsi in bicicletta in Italia sarebbe un reale contributo verso il Protocollo di Kyoto e la riduzione di incidenti stradali".



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