Fiumi e torrenti in MTB - Il Panaro da Spilamberto a Pieve di Trebbio
Domenica 20 Aprile 2008

Luogo di partenza è Spillamberto. Immediatamente prima del ponte che attraversa il Fiume, intersechiamo il percorso Natura proveniente da Modena che, alternando tratti a fondo naturale a carrozzabili di breccia, ci conduce a Vignola.
In questo tratto l’azione erosiva delle acque ha portato alla luce, in località Bocchirolo, lo scheletro di un elefante, "l’elefante di Savignano", ora in mostra al Centro Civico di Savignano sul Panaro, mentre nella zona immediatamente limitrofa al ponte di Vignola, sono stati recuperati i resti fossili di un Tapiro e di un Mammifero Marino non ancora ben identificato.
La risalita del Fiume ci porta poi a fare la conoscenza dell’antico gioco della Ruzzola, umile passatempo della più arcaica tradizione pastorizia e ora praticato in appositi campi presenti nell’area.
Tra i ciliegi in fiore dei numerosi frutteti attraversati, sono ormai visibili i torrioni merlati della Rocca Boncompagni, bellissimo esempio di costruzione militare ottimamente conservata, che ci preannuncia il nostro arrivo a Vignola.
L’itinerario prosegue costeggiando la zona del Centro nuoto e sulla sinistra del fiume arriva fino al Ponte di Marano. Il tratto è denominato Percorso Sole (denominazione originaria del primo tratto realizzato del percorso Natura) e consente un'immersione nel paesaggio fluviale caratterizzato dalla presenza di salici, pioppi, ontani e da una grande varietà di arbusti, tra cui si notano il biancospino e il sanguinello.
Caratteristici i diversi aspetti dell'alveo del fiume, segnati da fasi successive di erosione, di depositi e di sedimenti; si notano anche muraglioni e manufatti costruiti in epoche diverse a salvaguardia dei circostanti terreni coltivi dalla furia delle piene.
Proseguendo oltre il parco fluviale di Marano, realizzato recuperando una degradata area golenale, si entra nella zona collinare fino al Ponte di Casona, dove inizia il Percorso Belvedere. Nelle adiacenze si trova il Centro Naturale le Cince, percorso didattico-ambientale tra calanchi e querceti, di notevole interesse per l'avifauna che si può osservare.
Oltrepassato il Ponte, si abbandona l’alveo del Fiume per addentrarsi nel Parco Regionale dei Sassi di Rocca Malatina. La pedalata si fa più impegnativa e se non fosse per lo splendido panorama di cui si gode e l’ambita meta (la splendida Pieve di Trebbio), qualche rimpianto per la comoda ciclabile appena lasciata ci assalirebbe.
Giunti alla Pieve di Trebbio è prevista una meritata e ristoratrice sosta. La Pieve è monumento nazionale di stile romanico del XI-XII secolo. La fondazione è attribuita dalla tradizione popolare a Matilde di Canossa. Agli inizi del '900 fu oggetto di una profonda ristrutturazione ad opera di Don Ferdinando Manzini, che la riportò allo stile originario dopo diversi rimaneggiamenti e secoli di decadenza.
Proseguendo per La Tagliata, Casa Rodolfi e Rocchetta si ritorna nei pressi del Ponte di Casona, dove una bella carrozzabile di mezza costa (Via Castiglione), che sovrasta la sponda destra del Panaro, ci conduce nuovamente a Marano. Da qui, ripercorrendo a ritroso l’itinerario dell’andata facciamo rientro al luogo di partenza.
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